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"La Makarenko non si tocca"

E' nato sui social il gruppo di genitori in difesa dei posti di asilo nido e scuola per l'infanzia nella struttura della città alta nata nel 1971

"Salviamo la Makarenko": si chiama così la pagina nata su Facebook che in pochissimi giorni ha radunato oltre 1.300 tra genitori e semplici cittadini. Tutti uniti in difesa della scuola nata nel 1971 e intitolata al pedagogo della Russia stalinista Anton Semenovyč Makarenko. Per i fondatori e i follwers della pagina la Makarenko non si tocca, e l'obiettivo della mobilitazione social è scongiurare "la perdita di 30 posti di nido che andranno incontro a privatizzazione e 45 posti di scuola dell'infanzia che verranno ridistribuiti su tutto il territorio scandiccese passando a una gestione statale".

"L’amministrazione comunale di Scandicci - scrivono - ha intenzione di chiudere, nell’arco di 3 anni, il servizio educativo integrato Anton Semenovyč Makarenko". Ebbene: "Come genitori, ma soprattutto come cittadini, non condividiamo tale scelta", affermano senza giri di parole. "Pensiamo che la chiusura di una scuola pubblica e la crescente privatizzazione dei servizi sia una perdita per l’intera collettività e non solo per le famiglie che la frequentano", proseguono. E ancora: "Ne usciremo tutti sconfitti, soprattutto chi verrà dopo di noi, se questa amministrazione non saprà riconoscere e difendere quanto di eccellente ha costruito in questi anni di progettazione e sviluppo di un sistema educativo pubblico a reale sostegno dell’intera comunità".

La chiusura della scuola, che accoglie 81 bambini, era stata annunciata circa un mese fa e subito contestata sia da parte delle famiglie che della cittadinanza, anche con richiesta di confronto all'interno del consiglio comunale avanzata dalle opposizioni. Per la Makarenko non vengono accettate nuove iscrizioni, dirottate su San Giusto, ma al momento è previsto che i bambini che già la frequentano possano completare i loro cicli.