Il ceceno Khabiboul Khabatov è uno dei tre indagati nell'ambito dell'inchiesta che tende a fare luce su quanto accaduto nella discoteca di Lloret de Mar, dove Niccolò è stato ucciso a calci e pugni.
L'autore materiale del calcio mortale, Rassoul Bissoultanov, è ancora in carcere. Nell'intervista all'inviata delle Iene il compagno del giovane ceceno ha riferito la sua versione dei fatti. Pur ammettendo che l'amico era sotto effetto di droghe e alcol ha raccontato che, una volta dentro la discoteca, il terzetto di ceceni sarebbe venuto a contatto col gruppo di Niccolò e dei suoi amici senza un apparente motivo e da lì sarebbe partita la rissa che poi ha avuto l'esito fatale, incolpando gli amici di Ciatti che l'avrebbero lasciato solo durante i momenti drammatici.
"Io non mi sento in colpa per quello che è successo", ha aggiunto Khabatov.
"In discoteca non siamo entrati per divertirci ma per parlare di lavoro - ha detto - Appena entrati siamo passati vicini al gruppo di Niccolò Ciatti e uno di loro ha spinto Rassoul".
Così Rassoul e Niccolò hanno iniziato a picchiarsi - ha detto Khabatov - Il mio amico ha cercato di calmarlo ma è stato accerchiato dagli amici di Ciatti. Era solo, si sentiva minacciato e ha iniziato a picchiarli''
Opposta la versione di uno dei ragazzi che era quella sera in discoteca con Niccolò, anche lui intervistato dalle Iene, che ha parlato di una vera e propria aggressione fatta a Ciatti dal terzetto di ceceni, culminata poi col calcio mortale. "Eravamo in pista a ballare e arrivarono questi tre. Erano veramente grossi, hanno iniziato a discutere con Niccolò, ma non so perché. Poi uno di loro, quello con la maglietta rossa, lo ha aggredito. Lo ha preso per il collo".