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Uniti per la pace, la Toscana col popolo ucraino

Il presidio organizzato da sindaci metropolitani e Regione ha visto in piazza adulti, bambini e studenti. Tra loro Filomena: la sua mamma è ucraina

La manifestazione "Uniti per la Pace"

"Vi scongiuriamo, fermatevi": questo l'appello corale che si leva dalle istituzioni e dalla comunità della Firenze metropolitana per lo stop alla guerra in Ucraina dopo l'invasione della notte scorsa da parte delle truppe russe. L'occasione è stata la manifestazione "Uniti per la pace" con presidio in piazzale della Resistenza a Scandicci iniziata alle 19 di questa sera con massiccia partecipazione dei cittadini, adulti e bambini e studenti.

Tra loro una giovane del liceo Russel Newton. Si chiama Filomena e sua madre è ucraina. La sua testimonianza ha commosso la piazza: "Mi sono svegliata con la mamma che piangeva", ha raccontato parlando dei parenti laggiù, lontano, in fuga e sotto le bombe. "Ho preso il motorino e sono andata a scuola pensando che forse a Kiev un ragazzo come me si stava riparando dai bombardamenti".

A organizzare la manifestazione sono stati i sindaci della Città Metropolitana di Firenze insieme alla Regione Toscana, con l'adesione di Anci Toscana e poi a cascata di varie realtà associative e professionali del territorio, da Cna della provincia di Firenze al Collegio dei Geometri alle organizzazioni sindacali.

Presenti in piazza tra i molti altri il sindaco di Firenze e metropolitano Dario Nardella, il presidente della Regione Eugenio Giani, il primo cittadino di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni e naturalmente il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.

“La pace deve essere il nostro obiettivo", afferma Giani. E aggiunge: "Dalla Toscana, terra di pace,  deve giungere un messaggio forte e chiaro che ribadisce la contrarietà alla guerra e l’alt ai carrarmati di Putin".

Stesso appello parte dai sindaci metropolitani: "Ci rivolgiamo alle autorità russe perché sospendano l'invasione dell'Ucraina, un Paese che ha profonde ferite nella sua storia, e i bombardamenti. Tutti si fermino in presenza di gesti di buona volontà e ascolto".

"Nei nostri territori vivono più di 2.330 ucraini, più di 800 russi e di 100 bielorussi. Vivono con noi - ricordano i primi cittadini - molti e molte di loro aiutano i nostri anziani, altri si sono inseriti in tante altre attività delle nostre comunità. Facciamo nostra la loro angoscia e chiediamo a tutti di non credere alla presunta forza risolutiva della guerra".