Attualità

La Grande Firenze si incaglia sulla moschea

Amarezza del sindaco Fallani sulle polemiche attorno al centro di preghiera nella ex caserma Gonzaga: "La Città Metropolitana è ancora lontana"

La proposta di concedere gli spazi della ex caserma Gonzaga alla comunità islamica almeno per la celebrazione del Ramadan ha scatenato una bufera che si è abbattuta su Scandicci innescando polemiche e accesi dibattiti. Il sindaco Sandro Fallani è tornato sulla questione in questi termini: "E' mio dovere tirare fuori Scandicci da un'ombra in cui è stata collocata, schiacciata su due fronti, quello del popolo del no alla moschea, che naviga il vento del più facile populismo, e i cittadini, alcuni dei quali compagni del Pd ma non solo, che si sentono schiacciati da un'imposizione dall'alto, senza dibattito e confronto, senza poter avere voce in capitolo. In ogni modo Scandicci farà tutto il possibile per evitare contrasti ed accogliere la comunità islamica. Noi non siamo per il ''no'' alla moschea, noi siamo perla dignità di ogni culto, per la sicurezza di tutti e per i processi condivisi".

Di condivisione, per ora, non se ne è vista molta tanto al di là delle polemiche tanto è vero che, ha aggiunto Fallani, "purtroppo Scandicci non ha avuto la possibilità di esprimersi, di avere parte attiva, semplicemente perché nessuno ci ha coinvolto e permesso di gestire il tema, di parlare con la nostra gente, anche solo di esprimere una nostra posizione, nonostante che gli effetti ricadranno tutti su un quartiere della nostra città già in difficoltà per la gestione di funzioni complesse come quelle dell'Ospedale San Giovanni di Dio e il centro commerciale di Ponte a Greve alle spalle della Caserma. Questa non è una nostrascelta, che questo metodo non ci piace e desidero ribadire cheil Pd non è solo questo ma anche altro". 

"In merito alla soluzione, che pare provvisoria, per garantire alla comunità musulmana di fare il Ramadan di maggio - ha detto ancora il sindaco - è tristemente evidente che la politica continua a vivere di emergenze". 

Quindi l'amara constatazione: "In tutto questo dal mio punto di vista pesa anche la consapevolezza, che è un'evidente conseguenza, che la Città Metropolitana non esiste ancora e che i tempi per la grande Firenze si allontanano poiché non sono maturi".