Lavoro

Giga Cucine, trattativa appesa a un nuovo tavolo

Si tenta di salvare i 40 lavoratori per i quali si scandisce il conto alla rovescia verso i licenziamenti. Ieri la loro assemblea con Fiom

“A 33 giorni dai licenziamenti non siamo più disposti a perdere altro tempo e a essere presi in giro da chi sta chiudendo un'azienda storica e mettendo in mezzo di strada 40 famiglie. Per questo abbiamo chiesto a Middleby di tornare al tavolo lunedì 20 con proposte serie": questa la posizione emersa ieri alla fine di un'assemblea che ha riunito i lavoratori della Giga Grandi Cucine per decidere il da farsi alla luce dello stato della trattativa insieme alla Fiom.

Proprio la Fiom Cgil rende nota la determinazione assunta dall'assemblea seguito dell'incontro del 15 Dicembre scorso in Regione Toscana. Ebbene: si guarda a un prossimo tavolo dopodomani. E intanto: "Dopo 30 ore complessive di una trattativa serrata che ha visto impegnate le istituzioni e le parti sociali alla stesura di un piano di salvataggio industriale, i rappresentanti di Middleby Corporation, la multinazionale proprietaria di Giga, hanno comunicato di non essere disponibili a investire le risorse necessarie a rendere il piano credibile ed efficace".

L'intenzione non va giù ai lavoratori e ai rappresentanti sindacali e ora si cerca una soluzione senza la quale per i 40 dipendenti il 19 Gennaio prossimo scatterebbe la tagliola del licenziamento. A non convincere, spiega la nota Fiom, è anche la comunicazione sempre da parte della proprietà "di essere già in trattativa riservata per la vendita diretta con i potenziali acquirenti individuati dalla Regione Toscana, eludendo di fatto quanto sottoscritto in sede istituzionale che vede nella Regione il soggetto deputato a tenere la regia delle manifestazioni d’interesse". 

"Un'anomalia non solo di forma ma anche di sostanza - è la valutazione di lavoratori e sindacato - essendo attualmente Giga Grandi cucine in liquidazione e spettando eventualmente quel ruolo alla liquidatrice.

Per Iuri Campofiloni della Fiom e Mauro Faticanti responsabile di zona per la Cgil di Firenze “tenendo i piedi in due scarpe e dando priorità a massimizzare la vendita piuttosto che a gestire l’impatto sociale di una chiusura, Middleby dimostra ancora una volta la mancanza di rispetto per le istituzioni e per i lavoratori. Elude così le proprie responsabilità verso il territorio puntando a trarre guadagno su una vendita a terzi frutto dello scouting delle istituzioni e viola palesemente l’accordo sottoscritto in Regione e il Codice Civile".

"Per questo - prosegue Fiom Cgil - abbiamo chiesto a Middleby di tornare al tavolo lunedì 20 con proposte serie, credibili e coerenti con il piano di salvataggio del sito".