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La Crusca promuove il congiuntivo pop di Baglioni

L'Accademia e l'Università entusiaste del brano dedicato al modo verbale con cui il cantante correrà al prossimo Festival di Sanremo

Chi l'avrebbe mai detto che una canzone sul congiuntivo potesse far breccia nella giuria selezionatrice delle Nuove proposte al Festival di Sanremo? Se lo chiede ancora con una certa incredulità il cantautore fiorentino Lorenzo Baglioni che a giorni salirà sul palco dell'Ariston. Eppure è andata così. Il modo verbale che esprime il dubbio e l'irrealtà, trappolone micidiale in cui non di rado cadono anche i più navigati oratori o presunti tali, avrà il suo momento di gloria davanti ai telespettatori italiani. E in una chiave molto pop. 

A esprimere il loro parere più che favorevole alla canzone "Il Congiuntivo" di Baglioni sono stati linguisti, docenti e non ultimi il rettore dell'Ateneo fiorentino Luigi Dei e il presidente dell'Accademia della Crusca Claudio Marazzini. In realtà è stato lo stesso Baglioni a dire che nel brano c'è molto di autobiografico "perché il ragazzo del pezzo, che lo sbaglia, in fondo sono io".

La Crusca aveva promosso il brano ancor prima dell'inizio della corsa verso l'Ariston. Ieri sera, poi, in un incontro al rettorato di Firenze, i complimenti sono stati rinnovati. "Ci fa piacere che ci siano cantanti pop che sposano la causa della lingua italiana, in un momento in cui si rinnovano le occasioni in cui si cerca di emarginare il congiuntivo, ahimè spesso pure da aree istituzionali; bene che dalla musica invece arrivi un messaggio contrario", ha detto Marazzini. Il rettore ha poi aggiunto: "Bravo, rivitalizzi il congiuntivo grazie al potere evocativo della canzone". A far paura, ha detto Dei, è "l'abbandono di questo modo, generatore di dubbio: senza dubbi si rischia di perdere l''amore per il dialogo e la discussione".