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Restaurata la torre della Zecca

I lavori sono costati 300mila euro e sono stati eseguiti dopo alcuni segni di cedimento. L'obiettivo del Comune è riaprirla al pubblico quanto prima

La torre della Zecca, alta 25 metri, è inaccessibile da 15 anni.

“Questo restauro - ha dichiarato il sindaco Dario Nardella visitando la torre - si inserisce in un progetto che va avanti da anni, che ha già visto restaurare San Niccolò e Porta al Prato e che continuerà con il recupero di Porta San Frediano, Porta Romana, la Porta di piazza Beccaria e San Giorgio, mentre sono già in corso i lavori alla Torre della Serpe che sarà riaperta a febbraio”. 

“Vogliamo realizzare – ha continuato - un percorso turistico e culturale che comprenda tutto quel che resta dell’antica cinta muraria che proteggeva Firenze dagli invasori così da riappropriarci del nostro patrimonio storico e di una bellezza straordinaria. Per la Torre della Zecca già stiamo pensando ad organizzare degli eventi nei prossimi mesi per renderla nuovamente fruibile”.

La Torre della Zecca chiudeva le mura di Firenze verso l’Arno ad est e per questo si può parlare di torre terminale. Fu eretta a protezione del mai eseguito Ponte Reale, progettato negli anni precedenti la disastrosa alluvione del 1333, e a difesa del tratto di mura che si protraevano fino al fiume.

 A differenza della gemella Torre San Niccolò, posta sull’altra sponda dell’Arno, la Torre della Zecca è sempre stata cieca, senza nessun passaggio. Nel 1532, scapitozzata, fu incorporata su progetto di Antonio da San Gallo il Giovane nel baluardo di Mongibello, collegato a gore, mulini ed altri edifici che formavano in questa zona un tipico agglomerato. 

Il nome sembrerebbe derivare dalla presenza al suo interno dell’ officina della zecca fiorentina. Nel corso dei lavori di ampliamento della città di Firenze, progettati da Giuseppe Poggi nella seconda metà dell’Ottocento, fu isolata e posta a traguardo dei viali di circonvallazione.