Attualità

Solidarietà, raccolte sette tonnellate di farmaci

A tanto ammonta la quantità di medicinali non scaduti ma non utilizzati raccolti dal centro missionario medicinali Onlus

I farmaci sono stati raccolti negli oltre 30 contenitori sparsi sul territorio di Firenze, una quindicina dei quali, poco meno della metà, 13 per l’esattezza, collocati negli ospedali dell’Azienda sanitaria di Firenze e nei principali presidi sanitari del capoluogo regionale e dei Comuni limitrofi.

Il Centro missionario è un’associazione di volontariato, nata a Firenze nel novembre 1977, che invia farmaci e presidi medico-chirurgici nel Sud del mondo: nel 2014 ha effettuato oltre 350 spedizioni, circa una al giorno, per complessivi 2.088 pacchi del peso di 14.192 chilogrammi, il 28% in più rispetto all’anno precedente. Pacchi che contenevano 4 milioni di dosi di farmaco oltre a presidi ospedalieri, strumentazione diagnostica, materiale da medicazione, prodotti per bambini, pannoloni per adulti.

"I pacchi – spiega il volantino dell’associazione – sono preparati da personale sanitario in base alle specifiche richieste dei beneficiari. Protetti e sigillati con apposito materiale e corredati di specifica documentazione, anche diplomatica, i pacchi sono spediti attraverso il servizio postale, corrieri e anche container o direttamente attraverso missionari, medici e volontari in partenza".

I contenitori per la raccolta dei farmaci – dislocati a Santa Maria Nuova, a Ponte a Niccheri e a Torregalli, nonché, per ora, nei presidi di lungarno S. Rosa, via Canova, via D’Annunzio, le Piagge e viale Morgagni a Firenze, alle Asl di Sesto, Campi, Calenzano, Lastra a Signa e Scandicci – sono presenti anche in numerose sedi di associazioni del volontariato sociale e del terzo settore – la Misericordia, l’Humanitas, la Fratellanza militare – e solo in qualche farmacia, anche per non confondere i contenitori per la raccolta di farmaci ancora buoni da quelli per i farmaci scaduti.

Medicinali e sanitari inutilizzati raccolti dal Centro missionario vengono infatti impiegati in ospedali e dispensari di paesi nei quali miseria e guerra impongono misure di solidarietà e cooperazione. I farmaci, raccolti in dono anche da farmacie, medici, ambulatori, ospedali, operatori scientifici e case farmaceutiche, vengono impiegati sotto il controllo di medici e, da potenziali rifiuti, vengono trasformati in strumenti salvavita, impedendo uno spreco e garantendo un accesso alle cure mediche a chi ne è escluso.