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Il no di Giani al numero chiuso su Ponte Vecchio

Il presidente del Consiglio regionale interviene nel dibattito sull’afflusso dei turisti. “Diversificare percorsi e valorizzare l’Oltrarno”

“Il dibattito che si è aperto sul numero chiuso a Firenze, visto il sempre più consistente afflusso di turisti e cittadini in luoghi simboli della città come il Ponte Vecchio, mi spinge ad una ferma posizione di diffidenza e contrarietà per il ricorso ad una simile misura”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, interviene nel dibattito sull’afflusso di turisti sul Ponte Vecchio.

“Il ricorso al numero chiuso – prosegue il presidente - è impensabile e, anzi, parlarne non fa un buon servizio in una competizione globale anche sul richiamo turistico. Il problema di Firenze è quello di creare diversità di offerta e di percorsi, non limitandoci al classico quadrilatero centrale dell’antica città romana”.

“A tal proposito – continua Giani - il patto per Firenze che il sindaco Nardella sta impostando con il premier Renzi può tener conto di questa esigenza. A mio giudizio, ad esempio, è importante valorizzare l’Oltrarno fiorentino e per esso il passaggio che dalla fermata dell’autobus del Lungarno La Zecca può favorire la camminata dei turisti. A questo proposito, importante potrebbe essere la realizzazione del passaggio nel tunnel dello spazio vuoto all’interno della pescaia di S. Niccolò per connettersi alla torre e a via S. Niccolò ove per il giardino Vegni con scale mobili come in uso in molte città italiane come Perugia, si può raggiungere Forte Belvedere”. 

Giani si è poi soffermato sui numeri “il costo di un’azione di questo genere potrebbe essere assolutamente gestibile, potendo preventivare 3 milioni di euro per l’impermeabilizzazione del tunnel nella pescaia e 2 milioni per la realizzazione delle scale mobili con il beneficio di spingere molti turisti sulla riva sinistra dell’Arno, valorizzando quella straordinaria risorsa che è Forte Belvedere”.