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Pergolino occupato, situazione di pericolo

La proprietà della ex casa di cura chiede di intervenire perché non esiste sicurezza: gli occupanti si attaccano abusivamente alla corrente

Dopo il rogo nel capannone ex Aiazzone dove ha perso la vita Alì Muse, c'è un'altra situazione di pericolo, quella ex casa di cura il Pergolino dove vivono alcune persone. 

La situazione è pericolosa per la sicurezza degli occupanti causa, tra l'altro, degli allacci abusivi all'energia elettrica. "E in caso di incidenti o danni a persone, la responsabilità non può in alcun modo essere imputata al conduttore o al locatore, bensì all'inerzia di tutte le Autorità che sono state coinvolte".

E' quanto scrive l'amministratore della società Il Pergolino, proprietaria dell'immobile, in una lettera a prefetto, sindaco, questore, presidente del tribunale e anche all'arcivescovo di Firenze. "Perché si muova qualcuno si deve aspettare che succeda una tragedia?", si legge nella lettera in cui si ricorda il caso dell'ex mobilificio a Sesto Fiorentino, andato a fuoco l'11 gennaio e in cui è morto un occupante. 

La casa di cura è stata occupata il 20 settembre 2015 quando nell'immobile, temporaneamente vuoto in attesa di ristrutturazione, un gruppo del Movimento di lotta per la casa entrò dopo aver forzato le porte chiuse.

Da allora proprietà del Pergolino, racconta nella lettera, ha cercato di coinvolgere i politici locali, suggerendo alle autorità soluzioni come proporre loro l'immobile in vendita o in locazione per destinarlo, adeguandolo, all'accoglienza dei senza tetto. 

Intanto gli occupanti hanno fatto allacci precari per l'energia elettrica, modifiche dei locali, installato sul tetto parabole e impediscono alle ditte di manutenzione del conduttore di accedere per il controllo degli impianti, compreso quello antincendio.