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Animalisti in marcia per salvare gli agnelli

Il corteo è stato organizzato dal associazione Gabbie Vuote: "Ogni anno solo per Pasqua vengono macellati ottocentomila tra agnelli e capretti"

foto da Repubblica.it

C'è chi si è vestito di bianco, simbolo di candore e purezza, e chi ha scelto il nero, in segno di lutto. Erano circa una cinquantina i partecipanti al corteo partito da piazza san Marco per chiedere lo stop alla macellazione degli agnelli a ridosso delle feste di Pasqua. Una manifestazione che si è svolta in concomitanza con altre decine di proteste in altre città italiane e che a Firenze è stata organizzata dall'onlus animalista, Gabbie Vuote.

"Loro non risorgeranno dopo tre giorni" si legge sul cartello sorretto da una manifestante. Il riferimento alla pasqua cristiana è chiaro, ma l'associazione punta il dito contro l'anaffettività che ha portato gli italiani ad adeguarsi a una tradizione che non gli appartiene. “Noi italiani – dice l’associazione in una nota – preferiamo conservare una tradizione arcaica e distorta, abitudini ancestrali altrui quali lo sgozzamento Halal e Kosher, inchinarci ai riti cruenti delle religioni. L’agnello italiano viene ucciso dopo lo stordimento, gli agnelli musulmani ed ebrei subiscono invece lo sgozzamento e il dissanguamento che li porterà verso quella lenta morte codificata dalla nostra legislazione”.

Da qui la protesta di oggi, messa in piedi per salvare non solo gli 800mila agnelli macellati ogni anno nel periodo di Pasqua, ma anche e soprattutto i 4 milioni che vengono consumati durante tutto l'anno.

Un numero quest'ultimo che non combacia con quello dell'Istat, secondo cui nel 2014 gli agnelli macellati sarebbero stati 2 milioni e 129 mila. La metà rispetto al 2010 e di questo calo si è dichiarata soddisfatta la Lav, che ha però ribadito che l'obiettivo rimane arrivare a quota zero.