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Morì lavorando in stazione, in 5 a processo

Dovranno rispondere dell'omicidio colposo di un operaio morto sette anni fa mentre stava sistemando dei cavi elettrici nella stazione di Castello

La tragedia risale al 3 ottobre del 2008: la vittima, Alessandro Marrai, 50 anni di Prato, stava eseguendo dei lavori di manutenzione su alcuni cavi elettrici insieme ad altri due colleghi, stando in piedi su un carrello che però si trovava sul binario sbagliato. Un altro carrello in movimento è infatti piombato sui tre operai al lavoro, ferendo gravemente uno dei tre cui è stata amputata una gamba e uccidendo Marrai.

A sette anni di distanza il gup di Firenze, David Monti, ha deciso di rinviare a giudizio 5 persone, imputate di omicidio colposo. Si tratta del titolare della ditta Elettriferr incaricata dei lavori, il capocantiere della stessa ditta accusato di non aver vigilato sulla circolazione del convoglio coinvolto nell'incidente, l'autista del carrello che investì l'altro mezzo per non aver azionato il segnale acustico quando il suo carrello ripartì e la vedetta che stava su questo carrello. E poi la stessa ditta Elettriferr e il responsabile della sicurezza per Rfi a Firenze. Niente processo invece per Rfi.

Il processo si aprirà il 10 novembre al Tribunale di Firenze, dopo 7 anni appunto dall'incidente, visto che David Monti in questi anni ha presentato 2 ricorsi presso la corte di Giustizia europea e la Corte costituzionale per capire se fosse consentito a Rfi di ricoprire sia il ruolo di società imputata di illecito amministrativo e sia quello di responsabile civile per le attività dei propri dipendenti.

La risposta è arrivata nel 2012 dalla Corte europea e nel 2014 da quella italiana: entrambe hanno dato parere positivo.