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Maturità, da Firenze appello per gli esami scritti

Autorevoli accademici hanno sottoscritto una lettera per chiedere al ministro Patrizio Bianchi di ristabilire le prove scritte per l'esame di maturità

Un esame di maturità senza le prove scritte sarebbe una "burletta", è quanto evidenziato in una lettera aperta indirizzata al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità e sottoscritta da autorevoli accademici da Zagrebelsky a Cottarelli, da Barbero a Fornero. Il Gruppo è stato fondato nel 2005 da quattro docenti Sergio Casprini, Andrea Ragazzini, Giorgio Ragazzini e Valerio Vagnoli.

L'appello arriva nel momento in cui è in corso il dibattito sulla regolamentazione degli esami che potrebbe ricalcare le modalità adottate durante la pandemia.

"Lei sarebbe orientato a riproporre un esame di maturità senza gli scritti come lo scorso anno, quando molti degli stessi studenti, interpellati dai giornali, l’hanno giudicato più o meno una burletta" si legge nell'incipit della lettera.

L'appello prosegue "Che l'esame debba essere una verifica seria e impegnativa è nell’interesse di tutti. In quello dei ragazzi perché li spinge a esercitarsi e a studiare, anche affrontando quel tanto di ansia che conferma l’importanza di questo passaggio. Solo così potranno uscirne con soddisfazione. È nell’interesse della collettività, alla quale è doveroso garantire che alla promozione corrisponda una reale preparazione. Infine la scuola, che delle promozioni si assume la responsabilità, riacquisterebbe un po’ di quella credibilità che ha perso proprio scegliendo la via dell’indulgenza a compenso della sua frequente inadeguatezza nel formare culturalmente e umanamente le nuove generazioni".

"Non si tratta quindi solo della reintroduzione delle prove scritte, per molte ragioni indispensabile ma di trasmettere agli studenti il messaggio di serietà e di autorevolezza che in fondo si aspettano da parte degli adulti" conclude la missiva pubblicata su Facebook e rimbalzata sulle lavagne delle scuole italiane.

A firmare l'appello sono nomi illustri del mondo accademico da Gustavo Zagrebelsky a Roberta De Monticelli ad Alessandro Barbero, da Carlo Cottarelli ad Elsa Fornero ed ancora Giovanni Orsina, Maria Cristina Grisolia, Paolo Crepet e Renato Mannheimer.