Cronaca

Mandano in tilt l'allarme e rubano 150 borse Gucci

Grazie a un disturbatore di frequenze i ladri sono riusciti a portare via 100mila euro di merce da una pelletteria. Ma due di loro sono stati beccati

Non si è trattato di un colpo in stile Soliti ignoti, anzi. I ladri che si sono impossessati di circa 150 borse in pelle griffate del valore di 100mila euro hanno infatti usato un sofisticato disturbatore di frequenze, in gergo jammer, per eludere il sistema d'allarme e agire indisturbati all'interno di una pelletteria di Rignano sull'Arno.

Un furto studiato alla perfezione e commesso ieri attorno alle 3 del mattino: in tre minuti i malviventi, cinque persone, si sono introdotte nei locali, bypassato il sistema di sicurezza e riempito alcuni grossi sacchi con le preziose borse. 

Ciò nonostante, non sono riusciti a passarla liscia. I carabinieri della compagnia di Figline Valdarno sono infatti riusciti a rintracciare il furgone sul quale erano fuggiti i malviventi e si sono messi all'inseguimento, seppur a distanza. Appena il mezzo si è fermato in un'area di servizio a Fiorenzuola d'Adda in provincia di Piacenza i militari si sono scagliati contro i malviventi e dopo una violenta colluttazione sono riusciti a mettere le manette agli occupanti del mezzo, due ragazzi romeni di 23 e 26 anni. 

Individuare i ladri, però non è stato semplice per i carabinieri. Quando sono arrivati sul luogo del furto non c'era infatti più alcuna traccia dei malviventi. Controllando le immagini della telecamere di sicurezza dell'azienda, i militari hanno visto i ladri all'opera: appena entrati nella pelletteria uno dei cinque ha afferrato il disturbatore di frequenza, uno strumento che si può acquistare on line a qualche migliaio di euro, lo ha azionato e ha interrotto tutte le comunicazioni interne compreso il sistema d'allarme. A quel punto i suoi complici hanno potuto agire indisturbati arraffando la merce e stipandola all'interno del furgone. 

Furgone di cui però si sono perse subito le tracce, finché non è stato individuato in viaggio verso nord. I carabinieri sono riusciti quindi a recuperare tutta la refurtiva, oltre ad attrezzi da scasso e al disturbatore di frequenze. I due arrestati sono accusati di furto aggravo, ricettazione, disattivazione di comunicazioni telefoniche e resistenza a pubblico ufficiale. Proseguono le ricerche dei complici.