I danni, secondo quanto comunicato, sono stati registrati nella notte tra il 4 e 5 marzo scorsi con gli alberi che sono stati letteralmente sradicati, sollevati e mandati a terra da raffiche che hanno raggiunto i 150, 160 chilometri orari. Un uragano che per ore si è tenuto sui 100 all'ora.
"Non si può essere più esatti perché il bosco è impenetrabile e non ci possiamo avvicinare, è rischioso; ci sono piante pericolanti dappertutto", spiega Luca Torrini del Corpo Forestale dello Stato e direttore di Vallombrosa.
Un danno definito "incalcolabile" quello che ha riguardato anche il cosiddetto 'abete bianco' da cui si ricavano anche gli alberi di Natale oltre a legname per edilizia (in particolare per la contruzione delle travi), nautica, cartiere, mobilifici e altre industrie.