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Macchiaioli, Pisa li elogia e Firenze li dimentica

Una splendida retrospettiva celebra i Macchiaioli a Pisa mentre Firenze si appresta a costruire un ponte sulla dimora lungo la Bellariva dell'Arno

Un lungo e tormentato dibattito in corso sulle sponde dell'Arno entra a pieno titolo nella storia dell'arte, si tratta del nuovo ponte che collegherà le sponde di Bellariva e Gavinana presso la Casaccia, antico ritrovo artistico e letterario e bottega dei Macchiaioli

Negli ultimi mesi alcuni cittadini, pochini per la verità, hanno tentato di fare breccia nell'opinione pubblica ricordando le origini dell'edificio in muratura che affaccia in Arno e che sarà sfiorato dal nuovo ponte progettato per sostenere il traffico privato visto che l'attuale ponte Giovanni da Verrazzano sarà solcato dal tram sulla nuova linea Firenze - Bagno a Ripoli.

Una splendida mostra inaugurata a Palazzo Blu di Pisa dall'8 Ottobre al 26 Febbraio celebra i Macchiaioli, compreso il periodo della "Bellariva", e sembra apparire oggi come un monito significativo sulle rive dell'Arno fiorentino.

I Macchiaioli hanno dipinto il Novecento ma la presenza dell’Impressionismo francese non ha permesso a questo grande movimento toscano di imporsi a livello mondiale.

Oggi la Toscana li celebra con una splendida retrospettiva a Palazzo Blu di Pisa con oltre 120 opere, capolavori provenienti da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da musei come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, la Galleria d’Arte Moderna Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.

L’esposizione a Palazzo Blu "racconta l’eccitante avventura di un gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che – desiderosi di prendere le distanze dall’istituzione accademica nella quale si sono formati, sotto l’influenza di importanti maestri del Romanticismo come Giuseppe Bezzuoli e Francesco Hayez – giungono in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana. Ed è proprio per via dei valori universali che la sottendono che l’arte dei Macchiaioli risulta così attuale, affascinando con la pienezza formale e poetica di straordinari capolavori – dalle Cucitrici di camicie rosse di Borrani a Il canto di uno stornello di Lega, alla Battaglia di Magenta di Fattori – indelebilmente impressi nella memoria collettiva. Lo sguardo intimo sulla realtà a loro contemporanea, la visione antieroica e profondamente umana che i Macchiaioli ebbero del Risorgimento hanno del resto incantato anche il mondo del Cinema, da Luchino Visconti a Martin Scorsese".

E Firenze?

Firenze "dimentica" i Macchiaioli e disegna un nuovo ponte per il traffico privato, come un arcobaleno di cemento sulle rive dell'Arno.

Già perché la Casaccia è stata la bottega artistica dei Macchiaioli.

Come ci ricorda la nota Galleria e Casa d'Aste FarsettiArte "La villa La casaccia, dimora in cui il commerciante livornese Luigi Tommasi si trasferì con la famiglia nel 1881, divenne in breve la meta di letterati e artisti, tra cui Signorini, Fattori, Cecioni e anche Lega".

Telemaco Signorini, pittore ed incisore fiorentino e Giovanni Fattori, pittore ed incisore icona dell'arte livornese. Nomi che non hanno bisogno di presentazione, ma forse di memoria.