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L'ulivo di via Georgofili trasferito in un vivaio

La pianta che ricorda le vittime dell'attentato mafioso del 1993 aveva bisogno di alcune cure. E' stata sostituita con un altro albero

la rimozione dell'ulivo

L'ulivo centenario, proveniente dalla Maremma, era stato trapiantato nel 2004 nel luogo dove il 27 maggio 1993 un Fiat Fiorino imbottito con 250 chili di tritolo esplose, uccidendo cinque persone: i quattro membri della famiglia Nencioni e lo studente Dario Capolicchio. 

L’ulivo, interrato proprio davanti la sede dell’Accademia dei Geogofili, era il simbolo del cuore ferito di Firenze lentamente tornato a nuova vita, la rappresentazione vivente della rinascita simbolica della strada e dell'intera comunità fiorentina  colpita dall’attentato mafioso.

Oggi, al suo posto, i giardinieri della direzione ambiente hanno sistemato un altro ulivo, di circa 70 anni di età, proveniente dal vivaio del Comune. Con loro erano presenti l’assessore all’ambiente Alessia Bettini ed il presidente dell’Accademia dei Georgofili Giampiero Maracchi.

"Questa pianta ha un significato fondamentale - ha sottolineato l’assessore all’ambiente Alessia Bettini – oltre a essere un omaggio alle vittime innocenti di una strage mafiosa che ha colpito così duramente Firenze, è un modo per dire che non dimenticheremo mai".