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Lavoro agile, Firenze cambia e anticipa le regole

Il Comune di Firenze cambia le regole dello smart working anticipando la contrattazione nazionale, lo ha annunciato il responsabile del personale

"Firenze fa da apripista per quanto riguarda il lavoro agile anticipando quello che sarà oggetto dei tavoli della contrattazione nazionale" lo ha detto l'assessore al personale Alessandro Martini rispondendo a un question time in Consiglio comunale.

L'assessore ha spiegato che l’entrata in vigore del Decreto Proroghe del 30 Aprile scorso ha sollecitato un nuovo aggiornamento delle misure di organizzazione ed ha modificato la precedente regolamentazione disponendo che i datori di lavoro pubblici applichino il lavoro agile “semplificato“ fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, ove previsti, e, comunque, non oltre il 31 Dicembre 2021. 

"Tra le modifiche introdotte dal decreto proroghe - ha spiegato l'assessore Martini - l'eliminazione della soglia minima (50%) di applicazione del lavoro agile al personale smartabile, che restituisce alle amministrazioni flessibilità e autonomia organizzativa nel contemperare tutte le esigenze in gioco per perseguire quello che la normativa individua come obiettivo primario. Già il 6 Maggio con una circolare del Direttore Generale si sono individuati gli indirizzi generali, ai quali ogni direzione dovrà adeguare il proprio assetto organizzativo fino al prossimo 31 Luglio. Tra questi, sia per consentire una graduale transizione al futuro stato di ordinarietà sia per sperimentare l'assetto programmato del piano organizzativo del lavoro agile, spicca l’anticipazione di alcune disposizioni contenute nel nuovo regolamento per lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità lavoro agile ordinario".

Sarà applicata da subito la disciplina con cui si conferma che i dipendenti che fruiscano di forme di lavoro agile hanno diritto a utilizzare dei medesimi titoli di assenza giornaliera previsti per la generalità dei dipendenti comunali quando lavorano in presenza. E ancora con cui si stabilisce che durante la prestazione in agile il lavoratore può utilizzare anche i permessi orari correlati al diritto alla salute, alla tutela della maternità e paternità e ai diritti sindacali.

"Si tratta di una disciplina estremamente avanzata perché supera il principio per cui la flessibilità della prestazione agile è di per sé incompatibile con l’utilizzo di permessi orari. Possiamo dire che come Amministrazione facciamo da apripista anticipando quello che dovrà essere definito ai tavoli della contrattazione nazionale, appena insediati per quanto riguarda l’Area delle Funzioni Locali" ha concluso Martini.