Attualità

La paura di non essere notati

Festival delle generazioni: tutto esaurito al Verdi per la lezione magistrale del sociologo Zygmunt Bauman: “La vita su Facebook non è quella vera”

“La paura di oggi è non essere notati e si confonde la vita su Facebook con quella vera”, ma “basta fare un giro per Firenze per vedere quanto sia artificiale il mondo creato dai social network”. 

Tutto esaurito al teatro Verdi di Firenze per la lezione magistrale di Zygmunt Bauman, ospite di punta del Festival delle Generazioni, organizzato da Fnp, il sindacato dei pensionati della Cisl.

Il sociologo, cui in apertura è andato il premio “Gestire l'ingestibile” conferito dall'omonima associazione, ha parlato delle paure della società di oggi.

“La paura universale che ci contraddistingue dalle altre specie è allo stesso tempo una forza creativa molto potente che ci consente di creare i tesori della cultura, di cui Firenze è un grandissimo esempio”.

Con un parallelo con la società immaginata da George Orwell in 1984, Bauman si è soffermato sul potere della rete e dei social network.

“Ogni volta che si usa il cellulare, quell'azione viene registrata per sempre, c'è qualcuno da qualche parte che sa esattamente dove vi trovate, sa chi siete, dove siete. E la stessa cosa avviene quando si usano le carte di credito. C'è qualcuno che segue le vostre attività quotidiane e questo diventa di enorme interesse a livello di potere politico ed economico. Zuckenberg guadagna soldi proprio grazie a queste situazioni. Ma a differenza del protagonista orwelliano, oggi non abbiamo paura di esser visti troppo, abbiamo paura di non essere notati, abbiamo paura della solitudine, il virus che mina e compromette il senso della vita è l'esclusione e l'abbandono. E su questo traggono vantaggio i social network”.