Attualità

La chimera è tornata a Palazzo Vecchio

La storica scultura del V secolo avanti Cristo è tornata in sala Leone X di Palazzo Vecchio in occasione del vertice internazionale del 30 marzo

La Chimera di Arezzo è tornata nella sua collocazione originaria, lì dove la volle esibire Cosimo I de' Medici ci dopo il suo ritrovamento alla metà del Cinquecento. L'opera è tornata in Palazzo Vecchio in concomitanza del vertice internazionale della cultura in programma nel capoluogo toscano il 30 e 31 marzo.

Si tratta di una ricollocazione in linea con quanto avvenuto negli ultimi due anni: si tratta infatti del terzo evento di questo genere dopo il ritorno degli arazzi medicei di Bronzino, Pontormo e Salviati nel Salone dei Dugento e la rievocazione degli orticini pensili di Eleonora di Toledo sul Terrazzo di Saturno. Il nuovo progetto è nato in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze e con le Gallerie degli Uffizi e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Insieme al bronzo, che ha la sua casa nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, troveranno posto nella sala di Leone X anche una lettera inviata a Baccio Bandinelli negli anni Cinquanta del XVI secolo e un busto in bronzo raffigurante Cosimo I, opera dello stesso Bandinelli, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi.

L’ultima apparizione della Chimera in Palazzo Vecchio risale all’epoca delle grandi celebrazioni medicee del 1980.

In piazza Signoria è stata esposta una copia dell'arco della città archeologica di Palmira, distrutto dai miliziani dell'Isis nel 2015. Un simbolo di rinascita in occasione del vertice internazionale del mondo della cultura ospitato dal capoluogo toscano.