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La cella non è a norma, detenuto scarcerato

Secondo il magistrato di sorveglianza l'uomo ha patito una "detenzione inumana e degradante" in violazione dei parametri europei sui diritti umani

È la prima volta che un simile provvedimento viene emanato a Firenze e, secondo quanto riportato dall'edizione fiorentina di Repubblica, riaguarda nello specifico l'articolo 3 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo

Un precedente di fronte al quale gioisce il garante toscano per i diritti dei detenuti Franco Corleone e che, per sua stessa ammissione, potrebbe ora fare da apripista a centianaia di ricorsi in tutti i penitenziari della Toscana. Con scarcerazioni anticipate e risarcimenti economici dallo Stato in base alla legge promulgata lo scorso agosto dal governo Renzi. 

Secondo quanto raccontato l'uomo, 44 anni e condannato nel 2011 per reati legati agli stupefacenti, la detenzione è avvenuta "in 3 in una cella di neppure 12 metri quadri, con l'acqua che filtrava dal terrazzino, umida d'inverno e bollente d'estate fino a 50 gradi, senza possibilità di movimento". Senza dimenticare "escrementi di piccione, muffe alle pareti e sui materassi, presenza di scarafaggi e ragni, assenza di acqua calda, meno di 4 ore di passeggio al giorno, pessimo cibo portato in cella".

Il tutto di fronte alle norme europee che prescrivono che, escluso lo spazio occupato da sedie e sgabelli, il recluso abbia diritto ad almeno 4 metri quadri calpestabili. 

Il giudice ha quindi accolto la richiesta dell'avvocato decretando "una riduzione della pena detentiva ancora da scontare pari a 1 giorno ogni 10 espiati" e "una somma di denaro pari a 8 euro per ciascuna giornata". Tradotto, al 44enne sono stati scontati 40 giorni e dati 3.840 euro come risarcimento.