Cronaca

​Inchiesta Tav Firenze, prosciolti in due

Nell'udienza preliminare il giudice ha scagionato Incalza e Mele per non aver commesso il fatto. A giudizio Maria Rita Lorenzetti e altri imputati

Un cantiere della Tav

Prosciolti per non aver commesso il fatto. E' questa la sentenza emessa dal gup di Firenze nei confronti di Ercole Incalza e Giuseppe Mele, coinvolti nell'articolata inchiesta relativa alla linea ferroviaria della Tav e in particolare ai lavori di sottoattraversamento, in tunnel, della città.

I due, come dirigenti dell'unità di missione del ministero delle Infrastrutture, erano stati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e all'abuso di ufficio nell'esecuzione dell'appalto.

Va a giudizio, ma alleggerita di varie imputazioni come corruzione, falso e abuso d'ufficio, l'ex presidente dell'Umbria e di Italferr Maria Rita Lorenzetti.

Insieme a lei a giudizio andranno anche il dirigente di Italferr Valerio Lombardi, il legale rappresentante di Nodavia Furio Saraceno, il già responsabile di Ds e Pd a Palermo Walter Bellomo, i dirigenti di Coopsette Maurizio Brioni e Marco Bonistalli, ma anche Busillo e Vizzino con l'accusa di frode nel corretto e completo montaggio della fresa di scavo del tunnel.