Quella immaginata da Massimo Messeri è una Confindustria che possa sedere al tavolo con le istituzione per determinare lo sviluppo futuro dell'area metropolitana, a partire dal capitolo infrastrutture che non si esauriscono con la creazione del nuovo aeroporto o della tramvia.
Una Confindustria capace di tirare una ripresa che pone le sue basi sull'export, cresciuto a Firenze del 7,8% nel primo semestre 2015, nonostante una produzione manifatturiera in lieve calo, -2,7%.
E per crescere, secondo Messeri, l'unica ricetta è quella di pensare in grande. "La nostra città metropolitana è al centro di un'area super-metropolitana - ha spiegato Messeri -, che nel raggio di 100 km connette 3,5 milioni di persone, 2 aeroporti, 3 porti e 5 università Entrambe si potenziano a vicenda; ed è questa la dimensione più adeguata per competere a livello internazionale".
Ed è a questa dimensione che guarderà la nuova Confindustria.
Fiorentino, classe 1949, Messeri ha costruito tutta la sua carriera all'interno della Nuovo Pignone, nella progettazione delle macchine prima e come presidente dal 2011 ad oggi, che eredita il ruolo che fu di Simone Bettini e si prepara a rilanciare anche l'associazione degli industriali.