Arte

In 150mila per Ai Weiwei e arriva Bill Viola

Straordinario bilancio per la mostra dell'artista cinese che si è chiusa ieri. E dal 10 marzo a Palazzo Strozzi il Rinascimento elettronico di Viola

Si è chiusa ieri a Palazzo Strozzi, Ai Weiwei. Libero, la prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, in quattro mesi di programmazione, la mostra ha raggiunto la cifra record di 150.000 visitatori, mentre la critica la consecrava come una delle mostre di arte contemporanea più visitate di sempre in Italia. 

Durante il 2016, le esposizioni della Fondazione Palazzo Strozzi sono state visitate da 360mila persone.

Prossimo appuntamento, la mostra dedicata al maestro della videoarte Bill Viola, intitolata Rinascimento elettronico e in programma dal 10 marzo al 23 luglio. L'esposizione, curata dal direttore generale della Fondazione Arturo Galansino e da Kira Perov, direttore esecutivo del Bill Viola Studio, ripercorre la carriera dell’artista, sempre segnata dall’unione tra ricerca tecnologica e riflessione estetica, dalle prime sperimentazioni con il video negli anni Settanta fino alle grandi installazioni degli anni Duemila che catturano l’attenzione del pubblico con forti esperienze sensoriali. 

La rassegna crea inoltre uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il confronto delle opere di Viola con capolavori di grandi maestri del passato che sono stati fonte di ispirazione per l’artista americano e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio. 

Grazie a una speciale collaborazione con il Grande Museo del Duomo di Firenze, un biglietto congiunto consentirà di visitare la mostra di Palazzo Strozzi insieme al Battistero di San Giovanni e al Museo dell’Opera del Duomo. Qui saranno eccezionalmente esposti i video Observance (2002) e Acceptance (2008): due celebri opere di Bill Viola dedicate ai temi del dolore e della sofferenza, messe in dialogo con due simboli del museo fiorentino come la Maddalena penitente di Donatello e la Pietà Bandini di Michelangelo.