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Imposte rinviate a Firenze per Coronavirus

Il sindaco e l'assessore al Bilancio hanno riepilogato le tasse, imposte e tributi che sono stati posticipati a causa dell'emergenza sanitaria

L'assessore al Bilancio ed il sindaco di Firenze hanno riepilogato le decisioni adottate per alleggerire il carico fiscale dei fiorentini durante l'emergenza sanitaria.

Al rinvio della scadenza della Cosap per tavolini e dehors, sospesa fino al 30 giugno e del versamento dell’imposta di soggiorno di febbraio e marzo, rinviata al 15 maggio, Palazzo Vecchio ha aggiunto la possibilità di pagare a fine giugno senza sanzioni ed interessi la prima rata della Tari, il tributo sui rifiuti che finanzia i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento. 

Lo slittamento di due mesi della Tari, dal 30 aprile al 30 giugno, è stata approvata stamani in giunta con una delibera dell’assessore al bilancio Federico Gianassi. 

“Abbiamo dato la possibilità di pagare entro il 30 giugno, senza maggiorazioni, la prima rata della Tari 2020 - ha detto l’assessore Gianassi - come ulteriore misura urgente per fronteggiare l’emergenza economica e sociale in conseguenza della pandemia in corso nel nostro paese. Malgrado la difficilissima situazione dei Comuni per le mancate entrate prodotte dalla crisi, in particolare del turismo, che rendono assolutamente necessario un intervento del Governo, si è voluto dare un segnale di vicinanza a famiglie e imprese così duramente colpite. Con questo ulteriore provvedimento, in linea con quelli già adottati, oltre al rinvio di tutte le scadenze di marzo, si provvede a sospendere anche le tariffe di aprile”. Con qlaa delibera infatti si rinvia la scadenza di pagamento TARI con bollettino postale prevista per il 30 aprile 2020, al 30 giugno 2020, senza sanzioni ed interessi. Chi ha invece l’addebito diretto, per poter rinviare al 30 giugno dovrà provvedere a sospenderlo.

Palazzo Vecchio ha inoltre precisato che il personale sanitario che soggiorna nelle strutture ricettive di Firenze per ragioni di servizio legate all’emergenza Covid-19, coordinata dalla protezione civile, non deve pagare l'imposta di soggiorno dalla quale è da considerare esente.