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Il presidente pendolare che non ama i protagonismi

Monito di Mattarella a Castelpulci: "I giudici non siano nè protagonisti assoluti del processo nè burocratici amministratori di giustizia"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato alla Scuola superiore di magistratura in tramvia, accompagnato dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dal prefetto Luigi Varatta. Lungo il percoso bandiere tricolori e molti cittadini incuriositi.

Giunto a Scandicci, il capo della Stato ha trovato ad attenderlo il presidente del Senato Piero Grasso,  il ministro alla giustizia Andrea Orlando, il governatore Enrico Rossi, il sindaco di Scandicci Sandro Fallani e le altre autorità mentre un gruppo di studenti suonava l'inno di Mameli. Strette di mano con tutti, ragazzi compresi, e poi l'ingresso nella villa per la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico.

Una visita lampo durata poco più di un'ora ma sufficiente per ricordare agl allievi della scuola quali sono gli atteggiamenti da evitare se vogliono svolgere al meglio il loro compito di magistrati.

"Gli atteggiamenti da protagonista assoluto del processo o di burocratico amministratore di giustizia snaturano la fisionomia della funzione esercitata - ha detto Mattarella - Valgono quindi sempre le parole di Piero Calamandrei: il pericolo maggiore che in una democrazia minaccia i giudici è quello dell'assuefazione, dell'indirifferenza burocratica, dell'irresponsabilità anonima".

"Un esercizio responsabile dei poteri dei magistrati in nome del popolo - ha detto ancora il presidente della Repubblica - vede nei percorsi formativi un passaggio rilevante per raggiungere e mantenere il difficile equilibrio fra garanzia, discrezionalità del giudize e risposta al diffuso sentimento di legalità che si avverte sempre più nel paese".

Guarda qui sotto il servizio video sulla visita di Sergio Mattarella a Castelpulci