Attualità

Caos ristrutturazioni, edilizia a rischio paralisi

La sentenza della Cassazione sul restauro di palazzo Tornabuoni rischia di creare per mesi un blocco delle pratiche negli uffici

La paralisi che rischia di nascere dalla sentenza della Cassazione su Palazzo Tornabuoni, con il successivo rinvio alla corte di appello di Firenze. In sostanza quello che ne consegue è che non è possibile cambiare la destinazione d'uso di immobili esistenti a meno che sugli stessi non siano consentiti interventi di ristrutturazione edilizia. 

La situazione di incertezza che ne deriva, ora potrebbe durare mesi. A dirlo è l’avvocato Alessandro Traversi, difensore nel processo su Palazzo Tornabuoni. “Verosimilmente i giudici della Corte di Cassazione, che hanno deciso sul caso concreto, non hanno considerato le ricadute sui lavori e sulle decisioni dei funzionari pubblici, i quali ora si trovano fra l'incudine e il martello. Temendo di compiere illeciti, preferiscono attendere chiarimenti e intanto si rischia di creare un blocco delle pratiche. Ciò per il centro può essere un colpo di grazia e ha conseguenze evidenti e notevoli sull'economia".

Nel processo di appello i giudici saranno chiamati, sulla base del principio di diritto enunciato dalla stessa Corte di Cassazione, a distinguere fra ''restauro conservativo'' e ‘’ristrutturazione’'. Ora il processo potrebbe essere messo in calendario a febbraio del 2018. Il risultato è che si rischia per mesi una paralisi amministrativa che non riguarda solo il palazzo oggetto del processo, ma tutti i lavori edili privati previsti nel centro di Firenze per i quali il regolamento urbanistico esclude ristrutturazioni e ammette solo restauri. 

Nello specifico, la questione posta dalla Cassazione sui lavori fatti in Palazzo Tornabuoni sta "nello stabilire la differenza giuridica tra il concetto di restauro e quello di ristrutturazione. Concetti per i quali non è facile individuare un confine preciso".