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Radicali in piazza per la custodia attenuata

I rappresentanti dell'associazione Tamburi hanno manifestato contro la mancata realizzazione dell'istituto destinato alle madri detenute

"Una storia che prese il via sei anni fa - ha detto il presidente dei radicali fiorentini Massimo Lensi - e che finora non ha trovato la sua conclusione. Chiediamo la fine della vicenda burocratica che ostacola ancora l'avvio dei lavori per la realizzazione dell'Icam".

Come ricordato dai radicali, la vicenda di questo spazio mai attivato, inizia il 21 gennaio 2010 quando il Dipartimento per l'Amministrazione Penitenziaria, la Regione Toscana, il Presidente del Tribunale di Sorveglianza ed altri enti firmano l'intesa per la sua creazione.

Dopo oltre 3 anni, nell'ottobre 2013, Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze e candidato alle primarie Pd, dichiarò che l'Icam a Firenze era pronto e che sarebbe stato il primo istituto del genere in Italia ma poco dopo arrivò la smentita dal Dipartimento di amministrazione penitenziaria.

In seguito Ministero di Giustizia, Regione Toscana, tribunale di Sorveglianza e Anci siglarono un nuovo accordo sulla questione e la Regione stanziò 220 mila euro, per consentire l'avvio dei lavori necessari, seppur rimanendo in attesa delle risorse del Ministero della Giustizia per l'adeguamento antisismico.

Nel 2014 il progetto esecutivo venne consegnato e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione Penitenziaria espresse parere favorevole ma ad oggi, come ha ricordato il presidente dei radicali fiorentini Massimo Lensi: "lo stabile di via Fanfani dove l'Icam dovrebbe nascere, cade a pezzi per assenza di manutenzione"