Attualità

I detenuti scrivono a Papa Francesco

"Ci rivolgiamo a te perché sai cosa sono la povertà e gli abusi di ogni tipo dell'uomo sull'uomo", scrivono al Santo Padre i carcerati da Sollicciano

La lettera è stata pubblicata dal Corriere Fiorentino ed indirizzata al Papa che sarà in visita a Firenze il 10 novembre

"Abbiamo tentato ogni strada in questa lotta per la sopravvivenza che pratichiamo quotidianamente - prosegue la lettera -  Ma sempre abbiamo registrato e registriamo tradimento e abbandono, a volte deliberatamente provocatori, altre volte per mancanza di cura. Finiamo sempre per essere strumentalizzati con finalità ignobili, talvolta anche da chi ci dovrebbe aiutare. Siamo terreno di speculazione per tutti. Caro Papa Francesco - proseguono nella lettera i detenuti -  chiediamo a te di farti interprete della nostra voce soffocata. Ti chiediamo di dare voce alla nostra ri-nascita che per noi significa il superamento della non-vita per non-persone che siamo costretti a subire. Noi non abbiamo sindacati, non abbiamo partiti, nessuno che sia in grado effettivamente di urlare un'atrocità che si ripete ogni giorno sulla nostra pelle, sulle nostre ossa senza soluzione di continuita'".