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Gli Spandau Ballet tra rock, chianti e soppressata

Serata magica al Mandela Forum per il concerto della band inglese che, prima di salire sul palco a suonare, si è concessa un peccato di gola "toscano"

I capelli in testa sono meno di quelli di 30 anni fa, ma l'energia degli Spandau Ballet è sempre la stessa e la voglia di suonare, se possibile, è persino cresciuta.

E se ne sono accorti i fiorentini che ieri hanno riempito in ogni ordine di posto il Mandela Forum per assistere alla penultima tappa italiana del tour della band britannica, nata alla fine degli anni 70 e che del pop-rock ha fatto una ragione di vita.

A discapito dell'età i cinque "ragazzi" inglesi hanno suonato per quasi due ore e mezza e Tony Hadley, cantante e leader del gruppo, ha dato prova di una vocalità potente e intatta come quella dei tempi d'oro in cui gli Spandau Ballet si dividevano la gloria planetaria con i Duran Duran. 

Della tappa fiorentina del tour sicuramente la band porterà con sé l'entusiasmo del pubblico ma anche il goloso fuori programma di ieri pomeriggio, quando Hadley, dopo le prove, in un italiano che le cronache descrivono come "stentato" ha chiesto di poter mangiare un po' di maiale.

Ed ecco arrivare in camerino un abbondante vassoio di soppressata, accompagnato da fiumi di vino, rigorosamente Chianti. Uno spuntino che la band ha molto apprezzato e che forse ha avuto un ruolo anche nella buona riuscita del concerto.