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Giustizia "Troppe vittime sulle strade di Firenze"

Lo ha detto l'ex senatore Graziano Cioni. Trecento persone alla sua festa, presenti il governatore Rossi, il sindaco Nardella, compagni e avversari

Graziano Cioni e Dario Nardella

Il presente e il passato politico di Firenze, in parte anche della Toscana, hanno sfilato ieri sera davanti a Graziano Cioni, l'ex assessore, ex vicesindaco ed ex senatore del Pd ingiustamente accusato di corruzione nel 2008 e reduce da un'odissea giudiziaria culminata, dopo otto anni, con l'assoluzione definitiva in Cassazione per non aver commesso il fatto.

Amici, conoscenti e sostenitori hanno risposto volentieri all'invito di Cioni di un aperitivo alla Loggia del piazzale Michelangelo. Così come tanti compagni e avversari del lungo percorso politico dello sceriffo di Firenze. Ma sono arrivati anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco Dario Nardella (spesso bersaglio dell'acuminata ironia di Cioni su Facebook), il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l'assessore regionale Vittorio Bugli, il padre del premier Tiziano Renzi.

Ai cronisti che lo incalzavano su un eventuale ritorno in politica Cioni non ha dato soddisfazione: "La politica io l'ho nel sangue - ha risposto - ma non la poliica attiva. Io sto alla finestra e da lì dico quello che penso, come ho sempre fatto". 

Alla luce della sua drammatica esperienza personale, Cioni ha criticato duramente il sistema giudiziario, invocando la responsabilità civile dei magistrati, condannando il giustizialismo di certi mezzi di informazione ("Anche voi giornalisti avete delle colpe") e citando i tanti colleghi indagati o arrestati fra gli schiamazzi di giornali e tv e poi assolti dopo anni di tormenti nelle aule dei tribunali. 

"Ricordo Gianni Conti, Marco Marcucci, Carlo Melani, Giancarlo Girolami e molti altri - ha detto Cioni - Ci sono troppe vittime della giustizia sulle strade di Firenze". Bè, lui può dirlo davvero.

Guarda l'intervista video integrale a Graziano Cioni