Dovranno aspettare lunedì 10 Settembre 2018 i piccoli e medi imprenditori fiorentini per festeggiare il Tax Free Day, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale lavorano per pagare tasse, oneri e contributi.
Firenze si conferma così, anche per quest’anno, una delle città d’Italia con il fisco più “vorace”: la terza per l’esattezza ex aequo con Roma (peggiori solo le performance di Bologna e Reggio Calabria con Tax Free Day rispettivamente al 20 e 24 settembre) sui 137 Comuni considerati dall’Osservatorio annuale Cna sulla Tassazione delle piccole e medie imprese.
Con la pressione globale del fisco sui profitti delle imprese pari al 69,5 per cento, aumentato nell’ultimo anno di 0,2 punti percentuali e di 5,6 punti negli ultimi sette, l’azienda tipo fiorentina pagherà all’erario e in contributi il 58 per cento delle proprie tasse, alla Regione Toscana l’8 per cento e al Comune di Firenze il 34 per cento.
In dettaglio, sul già citato reddito d’impresa di 50mila euro, 34.750 euro di tasse che equivalgono a 254 giorni di lavoro: 9.300 di Irpef e 10.797 di contributi (invalidità, vecchiaia e superstiti) allo Stato; 9.089 di Imu/Tasi, 2.576 di Tari e 68 di addizionale comunale Irpef al Comune di Firenze; 2,418 di Irap e 502 di addizionale regionale irpef alla Regione Toscana.
Al netto dei pagamenti, rimarranno così a disposizione dell’impresa solo 15.249 euro: 122 in meno rispetto al 2017 e 2.823 in meno rispetto al 2011.