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Zona arancione ma crisi nera "Aiuti fino a Giugno"

Commercianti ed artigiani sono furiosi per il poco preavviso e hanno chiesto aiuti economici per non chiudere definitivamente le attività

Le misure imposte alla Toscana diventata zona arancione sono piovute anche sulla Città metropolitana di Firenze che nel giro di 24 ore è costretta ad adattarsi. Non più apertura al pubblico fino alle 18 per bar e ristornati ma chiusura, con consegna a domicilio e asporto fino alle 22. A preoccupare non solo i commercianti e gli esercenti ma anche gli artigiani è poi il divieto per gli spostamenti tra regioni e tra comuni, con la raccomandazione di evitare spostamenti non necessari nel corso della giornata anche all'interno del proprio comune.

Il settore del commercio e quello dell'artigianato sono nuovamente in rivolta, a Firenze le categorie economiche si sono dette pronte a restituire le chiavi delle attività, come hanno già fatto a Marzo davanti al primo lockdown.

Confcommercio Firenze con il presidente Aldo Cursano ed il direttore Franco Marinoni ha lanciato un grido di rabbia per lo scarso preavviso che mette in ginocchio le attività organizzate per l'apertura al pubblico fino alle 18 e costrette invece a chiudere. "La crisi è nera" ha commentato Cursano. 

“La retrocessione non ci stupisce, ci aspettiamo che a breve possa esserci un ulteriore peggioramento delle misure di contenimento del virus anche per la nostra regione. Ci sono stati 7 mesi potenzialmente utili per lavorare sul trasporto pubblico, sulla sanità e sulla scuola e a pagarne le conseguenze sono come sempre i lavoratori della sanità costretti a turni massacranti e il mondo delle imprese che si trova a fronteggiare un nuovo lockdown mascherato” ha commentato il presidente di Confartigianato Firenze Alessandro Sorani.

Giacomo Cioni, presidente di Cna Firenze Metropolitana ha reagito così al passaggio in fascia di rischio arancione “Chiediamo un piano di aiuti non per i prossimi due mesi ma con una programmazione che arrivi fino a Giugno. Aiuti concreti e immediatamente operativi, per le nostre imprese e per i nostri dipendenti. Ricordo che l’artigianato sta ancora aspettando la cassa integrazione di Luglio, Agosto, Settembre e Ottobre. Il governo deve versare immediatamente quanto dovuto per il pagamento nelle casse di Ebret. Noi imprenditori abbiamo già difficoltà nel pagare la quota di stipendio di nostra competenza: non siamo ormai più in grado di anticipare anche la Cassa integrazione” prosegue Cioni.

"Contributi a fondo perduto per tutti, in base alla diminuzione di fatturato (e non in base ai codici Ateco), tasse per cassa e con pagamento da sospendere fino alla fine del 2021, aiuti per gli affitti da Giugno a Dicembre e per i mutui" sono le richieste condivise dalle attività fiorentine.