Cronaca

"Viti accettò il rischio di uccidere"

Con questa motivazione la Corte di appello ha confermato la condanna a 20 anni di carcere per l'idraulico che seviziò a morte una ragazza romena

Andreea Cristina Zamfir aveva 26 anni quando, il 5 maggio 2014, salì sul furgone di Riccardo Viti, l'uomo che le aveva chiesto un rapporto sessuale a pagamento e che invece, poco dopo, l'avrebbe legata a un palo e torturata, penetrandola nelle parti intime con un bastone fino a ucciderla.

Il 3 novembre 2016 la Corte di Appello di Firenze ha confermato la condanna a 20 anni di carcere inflitta in primo grado all'idraulico. Oggi le motivazioni della sentenza sono state rese note. Secondo i giudici, Viti "agì con dolo eventuale" ovvero nella piena consapevolezza di poter provocare la morte della giovane per assecondare i propri impulsi sessuali.  "L'evento morte non era voluto - ha precisato la Corte - ma non era neppure una mera possibilità, essendo invece previsto o assolutamente prevedibile".