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Viola Park, Italia Nostra va avanti col ricorso

Dopo le minacce e le intimidazioni rivolte al presidente fiorentino Rombai l'associazione non arretra. E intanto prosegue l'ondata di solidarietà

L'inaugurazione del cantiere per il Viola Park

Sul Viola Park Italia Nostra non ritirerà il ricorso: dopo le minacce e le intimidazioni rivolte ieri al presidente fiorentino Leonardo Rombai (vedi articolo sotto), l'associazione non arretra e anzi ribadisce la propria contrarietà al progetto del centro sportivo per la Fiorentina a Bagno a Ripoli. E intanto prosegue l'ondata di solidarietà, con i consiglieri comunali fiorentini del M5s Lorenzo Masi e Roberto De Blasi che condannano gli atti minatori così come in mattinata avevano fatto varie associazioni (vedi ancora articolo sotto).

Anche per bocca della sua presidente nazionale Ebe Giannotti, Italia Nostra fa sapere che "non ritirerà" il ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro il progetto di centro sportivo della Fiorentina a Bagno a Ripoli, il cosiddetto Viola Park. Anzi, si dichiara "più che mai determinata a fermare quella che appare una mera operazione speculativa di un privato, insieme ad altre associazioni ambientaliste, come Legambiente, e ai gruppi di cittadinanza che si sono attivati". 

Per Giacometti "l'unica colpa dell'associazione e dei suoi rappresentanti è quella di chiedere il rispetto delle norme urbanistiche esistenti, norme votate e quindi volute dalla maggioranza dei cittadini. Già con la vicenda dello stadio di Tor di Valle a Roma, Italia Nostra si era scontrata con le ondate di odio della tifoseria. Ai tifosi tutti ricordiamo che i fatti ci hanno dato ragione sulla vicenda romana. Riteniamo inaccettabile questo attacco personale contro un esponente dell'Associazione che tanto ha fatto per la tutela del patrimonio culturale di Firenze".