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Via libera al restauro della Cappella Brancacci

Lo scrigno che custodisce gli affreschi di Masaccio, Masolino da Panicale e Filippino Lippi sarà restaurato dall'Opificio delle Pietre Dure

Si partirà dall'analisi e monitoraggio a cura della Soprintendenza e del Cnr, poi inizierà il restauro vero e proprio a cura dell'Opificio delle Pietre Dure. E' stato firmato l'accordo che dà il via libera al restauro della Cappella Brancacci, scrigno d'arte della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze che custodisce i preziosi affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. 

Il restauro andrà a intervenire per stabilizzare il ciclo pittorico che presenta fenomeni di deterioramento emersi con un monitoraggio nel novembre del 2020.

La Cappella fu fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento, ma si deve al ricco mercante Felice Brancacci la commissione nel 1423 degli affreschi con le storie di San Pietro. L'ultimo restauro, negli anni '80, ha permesso di recuperare le superfici decorate. 

La Fondazione Friends of Florence ha annunciato l'intento di compartecipare, insieme alla Jay Pritzker Foundation, per finanziare e realizzare l'intervento di analisi e monitoraggio e ha espresso anche interesse al finanziamento del restauro.