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Le tentazioni toscane della mafia

I prefetti ascoltati dalla commissione parlamentare antimafia in missione a Firenze. La presidente Rosy Bindi: "Mai abbassare la guardia"

La missione fiorentina, ha detto Rosy Bindi, rientra nel programma di visite programmate dalla commissione in varie regioni. "Siamo stati in Lombardia e Piemonte e andremo anche nelle Marche. La particolarità della Toscana è che la dda insiste su tutto il territorio regionale e quindi abbiamo incontrato anche tutti i prefetti".

Nel corso del vertice sono stati sentiti, per fare il punto sulla situazione della criminalità organizzata in Toscana, i prefetti di Firenze e quelli delle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pistoia, Prato e Siena. Audito anche il procuratore distrettuale antimafia.

"La Toscana non è una regione a insediamento mafioso in senso classico - ha detto la presidente Rosy Bindi - ma è una regione, come d'altra parte tutte quelle in cui si incrociano i problemi della crisi economica con una qualità della vita e un'economia assolutamente dignitose, che è oggetto di interesse da parte delle organizzazioni mafiose. In Toscana le mafie puntano a fare denaro e accanto alle attività tradizionali come il traffico di stupefacenti, puntano a partecipare agli appalti, spesso con il sistema dei prestanome". 

E ancora: "Dire che in Toscana c'è il rischio di infiltrazione mafiosa non vuol dire fare male alla Toscana". Anzi, per la presidente Rosy Bindi è un incentivo a tenere la guardia alta.