Lavoro

​Docomo Digital, sit in contro i licenziamenti

La vertenza è esplosa a giugno, l'azienda ha esternato la volontà di ridurre il personale e la Rsu ha indetto una assemblea proclamando uno sciopero

Incontro stamani presso la presidenza della Regione Toscana sulla vertenza Docomo Digital perché l'azienda "ha aperto la procedura di licenziamento per il 25% del personale" come ricorda Gianni Filindassi della Filcams Cgil Firenze. Docomo Digital è un'azienda fiorentina specializzata nei servizi informatici e micro pagamenti elettronici che dal 2015 fa parte del gruppo giapponese NTT Docomo.

Il consigliere per il lavoro Gianfranco Simoncini ha convocato un tavolo, al quale parteciperanno, oltre all'azienda, anche le organizzazioni sindacali, per lunedì 8 luglio. La decisione è stata presa oggi nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato le rappresentanze sindacali aziendali e la Filcams Cgil. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto che vengano trovati strumenti alternativi ai licenziamenti, facendo ricorso, ad esempio, a cassa integrazione, solidarietà o part time. Il consigliere Simoncini ha fatto sue le richieste dei sindacati, convocando l'incontro nelle more dell'apertura del procedimento in sede amministrativa. All'azienda verrà chiesto di affrontare eventuali problemi di contenimento dei costi attraverso il confronto con le organizzazioni sindacali ed evitando ricadute sociali e la perdita di posti di lavoro.

I lavoratori in assemblea avevano decretato lo sciopero il 13 e 14 giugno scorsi chiedendo l'apertura di un tavolo di crisi con le istituzioni cittadine. Due giorni prima era stato annunciato lo stato di agitazione "contro la procedura di licenziamento del 25% dei lavoratori, 20 su 80". "Nell’incontro tra sindacato e azienda, era emerso che i tre contratti a termine presenti in azienda non sarebbero rientrati nella procedura ma alla loro naturale scadenza sarebbero cessati senza possibilità di ulteriore assunzione; quindi, in sostanza, i licenziamenti sono 23 su 81 dipendenti, quasi il 30%. Ci sono stati tre licenziamenti con rito Fornero a fine 2018 e 5 uscite più o meno incentivate da gennaio ad aprile. Il taglio, insomma, è veramente pesante" sottolinea il sindacato.

La Rsu e l'organizzazione sindacale, visti i bilanci degli ultimi anni "in calo ma sempre con segno positivo", hanno definito "irricevibile" la proposta dell'azienda di ridurre di tre unità gli esuberi e non hanno accettato l'apertura della cassa integrazione straordinaria, né la possibilità per i lavoratori di ridursi l'orario a part time.