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Verso l'economia circolare e le mamme esultano

Le mamme no inceneritore esultano dopo le proposte di legge della vicecapogruppo del Pd in Regione Monni che riguardano l'economia circolare

Dopo la dichiarazione del presidente della Regione Enrico Rossi che ha detto di preferire la raccolta differenziata al nuovo inceneritore e le due proposte di legge targate Pd che mettono al centro delle politiche regionali l'economia circolare senza parlare di discariche o impianti di incenerimento.

Per questo le mamme no inceneritore, che da sempre si battono contro la costruzione del nuovo impianto esultano.

"Dagli articoli usciti negli ultimi giorni - scrivono in un comunicato le mamme - e da altre esternazioni degli ultimi mesi di esponenti del partito dell'incenerimento, si capisce bene che il nostro lavoro di informazione e mobilitazione ha sortito in questi anni i suoi indiscutibili effetti. Il partito dell'avanti tutta su inceneritore non se la sente più di difendere indifendibile. Di questo siamo orgogliose".

"Al tempo stesso - sottolineano le mamme - non ci piacciono per niente le chiacchiere al vento; la giunta e il consiglio regionale possono e devono mettere la parola fine al progetto dell'inceneritore di Firenze, togliendolo dal piano regionale dei rifiuti. Ci aspettiamo perciò la votazione di una mozione di questo tipo".

"Altra cosa che ci aspettiamo è che parlando di Economia Circolare si prenda atto che esiste un unico metodo di raccolta che garantisce la qualità dei materiali raccolti con la differenziata, il sistema di raccolta domiciliare (porta a porta): chiediamo quindi la dismissione del sistema a cassonetti di qualunque tipo (classico, con chiavetta, interrato)".

E continuano: "Abbiamo in Italia eccellenze mondiali su esperienza diffusa del porta a porta (PAP) e con costi che sono più bassi dei sistemi a cassonetto. La tassa sui rifiuti TARI è la somma di 3 principali voci di costo: spazzamento, raccolta, smaltimento.

"Con il PAP è vero aumenta il costo di raccolta (con effetto positivo di creare posti di lavoro), ma diminuisce il costo di smaltimento (meno rifiuti in discariche e inceneritori). Alla fine il conto è positivo e non negativo come si vuol far credere ai cittadini".

"Chi ora sta prefigurando strumentalmente una emergenza di impianti rifiuti, sta perseverando con la malagestione a cassonetto che solo per i comuni ex quadrifoglio è già costata circa 60 milioni di euro della TARI dei cittadini per mancato raggiungimento degli obiettivi minimi di legge sulla raccolta differenziata".