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Ventimila euro alla famiglia di Duccio Dini

Ecco gli impegni che il Consiglio regionale toscano ha chiesto alla giunta per il giovane ucciso nel giugno scorso durante un inseguimento tra rom

Duccio Dini

Tre mozioni distinte, un unico intento: manifestare solidarietà alla famiglia di Duccio Dini. Il giovane, lo scorso 10 giugno, era fermo ad un semaforo con il suo scooter mentre si recava al lavoro ed è stato travolto da due auto, che si stavano inseguendo ad alta velocità.

Un contributo straordinario biennale di ventimila euro alla famiglia di Duccio Dini e la costituzione in parte civile nel processo contro i responsabili del tragico inseguimento in via Canova a Firenze sono gli impegni che il Consiglio regionale chiede alla Giunta. All’unanimità l’assemblea toscana ha approvato una mozione presentata dai consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), che sollecita anche il varo di una disciplina organica in materia.

Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito democratico propongono lo stesso contributo alla famiglia e una disciplina organica per casi simili. L’aula di palazzo del Pegaso ha votato l’atto a maggioranza. In questa mozione bipartisan, primo firmatario Maurizio Marchetti (Fi), si chiede inoltre alla Regione di costituirsi parte civile nel processo contro i responsabili del grave incidente.

Nella mozione presentata dalla Lega, respinta dal Consiglio, il contributo richiesto era di 40mila euro per gli anni 2018 e 2019 da suddividere in due tranche. Il gruppo guidato da Elisa Montemagni in Consiglio regionale andava oltre e proponeva una legge per disciplinare in maniera organica i contributi di solidarietà erogati dalla Regione ai familiari delle vittime di criminalità, inserendo condizioni e requisiti per l’utilizzo dei fondi stabiliti da parte del Consiglio per vincolare l’erogazione ai residenti in Toscana o a familiari residenti in Italia per i soli fatti accaduti sul nostro territorio.

Nel corso del dibattito in aula, se Elisa Montemagni e Marco Casucci (Lega) hanno particolarmente insistito sulla necessità di provvedere a una disciplina organica sulla materia, Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha invitato a disinnescare l’odio razziale chiedendo di togliere ogni riferimento all’etnia; Leonardo Marras (Pd) ha spiegato di aver aderito al testo proposto dai colleghi perché il senso è che ha comunità rappresentata in Consiglio si stringe attorno alla famiglia Dini. Maurizio Marchetti (Forza Italia) è intervenuto sugli emendamenti proposti, accettando di impegnare la Giunta a un contributo biennale, ma non condividendo di togliere il riferimento all’etnia.