Attualità

L'uso del bagno mette in crisi esercenti e clienti

Il Covid nel momento del bisogno ha provocato e continua ad alimentare la discussione sull'uso dei servizi igienici all'interno dei pubblici esercizi

"Posso andare al bagno?" è forse una delle prime domande che i bambini imparano nell'età dell'apprendimento scolastico ed è quella che ha messo in crisi un po' tutti nella prima settimana di riaperture in zona gialla.

I locali come bar e ristoranti hanno potuto riaprire l'attività ma con il servizio consentito solamente all'esterno. Locali off limits per i clienti. E allora, come si fa?

Nelle prime ore è circolata una sorta di "Raccomandazione" che recitava qualcosa tipo "Sì ma solo in caso di reale necessità" che ha fatto sorridere i social scatenandone la proverbiale vena satirica. Si presume, infatti, che il moto a luogo verso il bagno sia di per sé una "reale necessità".

Il dubbio ha tenuto banco fino al 30 Aprile, quando il Governo ha pubblicato una Faq, le cosiddette risposte frequenti alle domande irrisolte, che si occupa espressamente del problema, anche se l'aspetto fisiologico viene edulcorato.

"È consentito entrare o restare all’interno di bar, ristoranti e degli altri locali adibiti alla ristorazione (pub, gelaterie, pasticcerie…), se è sospeso il consumo di cibi al loro interno? L’ingresso e la permanenza nei locali da parte dei clienti sono consentiti per l’uso dei servizi igienici, per effettuare il pagamento del conto (ove non fosse possibile effettuarlo all’esterno) o per acquistare i prodotti per asporto, per il tempo strettamente necessario a tali necessità e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti".

Dunque, "Si può fare". Problema risolto. No.

La risposta ha scatenato una immediata reazione.

I consumatori adesso vorrebbero che fosse ben esposto sulle vetrine il cartello che indica la possibilità di accedere al servizio igienico poiché molte attività adotterebbero l'escamotage ben conosciuto del "Fuori Servizio" per non aprire la porta al pubblico e soprattutto non doversi occupare della pulizia ed igienizzazione del locale più a rischio di tutta l'attività.

Gli esercenti si sono resi disponibili ad aprire i servizi igienici al pubblico. Fa parte delle proteste che per oltre un anno hanno portato nelle piazze "Siamo pronti a riaprire. Le nostre attività sono luoghi sicuri. Non come i mezzi pubblici ecc".

Riusciranno a venirsi incontro nel momento del bisogno?