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Una mostra digitale svela i segreti di Tutankhamon

La visita virtuale ed immersiva è effettuata indossando un visore e impugnando due controller, fedeli le riproduzioni provenienti dal Cairo

La Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi ospita dal 15 febbraio al 2 giugno 2020 un accurato lavoro di ricostruzione in 3D che rivela tutti i segreti della Tomba di Tutankhamon.

La visita virtuale viene effettuata indossando un visore e impugnando due controller che permettono di entrare in prima persona nell’ambiente ricostruito e di interagirvi: ci si potrà soffermare sui singoli oggetti del corredo, afferrandoli per poterne apprezzare la verosimiglianza rispetto agli originali e potendo ascoltare un loro approfondimento. Si sentiranno riecheggiare le parole riportate da Carter stesso nelle pagine dei suoi diari, potendosi immedesimare con emozioni provate all’epoca dell’incredibile scoperta. E, nella camera funeraria, si potranno anche decifrare i geroglifici alle pareti, grazie all’attento lavoro di traduzione a cura di Pasquale Barile. L'esperienza è alla portata di tutti, dagli otto anni in su.

A cura di Maria Cristina Guidotti, già curatrice del Museo Egizio di Firenze e di Pasquale Barile, presidente della Ancient World Society, col patrocinio della Città Metropolitana di Firenze e del Comune di Firenze, in collaborazione con Mus.e. la mostra inaugurata alla presenza di Letizia Perini, consigliera delegata alla Cultura della Città Metropolitana di Firenze, e da Maria Federica Giuliani per il Comune di Firenze, è organizzata dalla Società italiana Discovery Time, in cooperazione con il Ministero delle Antichità del Cairo e con il supporto del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. La realtà virtuale è stata realizzata da La macchina del tempo di Bologna.

Presentata con successo negli Stati Uniti, in Centro America, in America del Sud oltre che in varie capitali europee, l’esposizione, in viaggio per due anni nelle principali città italiane, arriva anche a Firenze con l’obiettivo di avvicinare al fascino della cultura egizia. Unico esempio di sepoltura regale con corredo ritrovata intatta, la tomba di Tutankhamon, scoperta il 4 novembre del 1922 da Howard Carter, archeologo e appassionato acquerellista che ha così iscritto il proprio nome nella storia dell’archeologia mondiale, è la sola a permetterci di sapere come venisse seppellito un faraone e con quale tipo di corredo. A consentirne la ricostruzione in mostra, numerose riproduzioni, tra cui, oltre ai vasi canopi, la statua di Anubis, con la funzione di proteggere la camera del tesoro; il trono d’oro e la meravigliosa maschera aurea che proteggeva il volto e le spalle della mummia.

In esposizione anche reperti assolutamente inediti, come il sarcofago ligneo dipinto di Padihorpakhered, che si è deciso di restaurare proprio in occasione di questo importante evento espositivo. Proveniente dai depositi della Sezione Egizia del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, questo prezioso reperto ha mantenuto la decorazione pittorica su tutte le superfici, sia interne che esterne: numerose le problematiche di conservazione su cui si è operato, tra cui pericolosi distacchi di porzioni di superficie dipinta oltre a profonde fessurazioni del supporto ligneo sulla cassa e sul coperchio.