Attualità

Una generazione di eroi decimata dal Coronavirus

L'epidemia che ha costretto anche i toscani a restare chiusi in casa ha provocato centinaia di decessi tra la popolazione più anziana della regione

Dall'inizio dell'epidemia di Coronavirus che ha investito anche la Toscana il bollettino sanitario emesso dalla Asl regionale ha registrato ogni giorno i decessi nella popolazione arrivando ai circa 750 contati sino ad oggi in tutta la Toscana.

In ogni provincia i rappresentanti della memoria di ciascuna città fino alla più piccola frazione sono stati annoverati tra i deceduti over 80. Sono molti i nonni di 90 e 100 anni finiti in rianimazione tra coloro che si trovavano nelle case di riposo e non solo. 

Nel celebrare il 25 Aprile e la Liberazione è impossibile non ricordarli oggi, tanto che sono entrati anche nei discorsi ufficiali pronunciati da sindaci e presidenti.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi non si è detto d’accordo con chi dice che oggi fronteggiare il coronavirus è come essere in guerra "Non è la stessa cosa. La guerra è stato un fatto enormemente più spaventoso e distruttivo, gli uni contro gli altri armati, mentre adesso abbiamo un solo nemico: il virus. E' vero però che dentro questa tragedia si riproducono tante diseguaglianze. Il virus in particolare colpisce la parte più debole della popolazione. E può preparare un futuro di ulteriori disuguaglianze nel nostro Paese. Allora – questa la sua conclusione - occorre rifarsi al 25 e poi alla Costituzione che è nata dalla lotta e dalla Resistenza, attraverso l'intesa tra tanti orientamenti politici ed ideali diversi, per ritrovare la strada giusta per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Dobbiamo trovare la forza che ebbero i nostri genitori di guardare al futuro e di sacrificarsi, per costruire per noi un domani migliore. Oggi può essere fatto un discorso analogo. Dalla Festa della Liberazione possiamo trarre lo stimolo, le idee e i valori per guardare al futuro, sicuri che ce la faremo”.

“Celebrare il 25 aprile in questo momento di emergenza per il paese ha ancora più valore perché le risorse migliori per superare questa crisi vengono dalle nostre radici, dai nostri valori, dalla nostra identità” con queste parole il sindaco di Firenze Dario Nardella ha sottolineato l’importanza della Festa della Liberazione, ricordata oggi senza i grandi eventi di piazza per le misure anti Covid-19. “Quando celebriamo il 25 aprile celebriamo il valore più profondo della libertà, il nostro paese, la nostra storia. Quella libertà che è il frutto del sacrificio della vita di donne e uomini e mai come oggi abbiamo bisogno di sentirci patria, paese, popolo per superare questi momenti difficilissimi. I prossimi mesi saranno molto complessi, sarà la sfida più ardua per la mia generazione e per tutti coloro che sono nati dopo la Seconda Guerra Mondiale. Così come gli italiani riuscirono a liberarsi dal nazifascismo e dare la libertà al loro paese e al loro popolo, oggi noi nipoti di quegli italiani dobbiamo vincere questa battaglia diversa ma non meno difficile contro la pandemia e contro una crisi economica e sociale da superare tutti insieme. Per questo il 25 aprile di oggi - ha concluso Nardella - è qualcosa di ancora più significativo e importante di quelli che abbiamo ricordato dalla Liberazione”.