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Un nuovo antibiotico contro i batteri resistenti

Presentato 'Nature Scientific Reports' uno studio realizzato dai ricercatori dell'Università di Firenze insieme a un team internazionale

Gli antibiotici tradizionali sono sempre meno efficaci contro le infezioni batteriche perché esistono numerosi ceppi batterici che hanno sviluppato meccanismi di resistenza nei loro confronti. A spiegarlo è Debora Berti, coordinatrice del team che ha realizzato lo studio dedicato al nuovo antibiotico nanostrutturato presentato su 'Nature Scientific Reports". 

"La scoperta di nuove molecole con proprietà antibiotiche è diminuita nel tempo - sottolinea Berti - la loro disponibilità sul mercato è inadeguata. In questo contesto è quindi essenziale lo sviluppo di nuovi antibiotici, di formulazione innovativa, che siano versatili e applicabili per il trattamento di infezioni batteriche di diversa origine, e che superino i meccanismi di resistenza batterica. Nel nostro caso la strada della sperimentazione è ancora lunga, ma su modelli animali è stata già dimostrata l’efficacia del nano-antibiotico nel trattamento di infezioni da Clostridium Difficile”.

Nello specifico, il nuovo antibiotico nano-strutturato è costituito da due componenti: uno capace di interagire con la membrana dei batteri destabilizzandola e l’altro in grado di interferire con i meccanismi di trascrizione del DNA. I due componenti si combinano a formare una nano-particella, detta “nanoplex”, di circa 160 nanometri di diametro.

La ricerca è stata realizzata dal team coordinato oltre che da Debora Berti, anche da Costanza Montis, del Dipartimento di Chimica dell'Ateneo, cui hanno collaborato la School of Pharmacy e la School of Medicine della University of East Anglia (Norwich, UK), Procarta Biosystems Ltd (Norwich, UK), nell'ambito del progetto europeo IAPP (Marie Curie Industry-Academia Partnerships & Pathways) DNA TRAP (Delivery of Nucleic Acid-Based Therapeutics for the Treatment of Antibiotic-Resistant Pathogens).