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Trapianto di rene a tempo di record con il robot

Eseguito nell'ospedale fiorentino di Careggi il primo intervento in Italia da donatore vivente interamente svolto con chirurgia robotica

Per eseguire l'intervento è stato necessario utilizzare due sale operatorie 'gemelle'. Mentre una prima equipe di medici, infatti, completava la procedura di prelievo dal paziente donatore, un'altra stava preparando a pochi metri di distanza la sala operatoria per il paziente destinatario dell'organo espiantato. 

L'intera operazione è durata quattro ore grazie alla sovrapposizione delle tre fasi in cui è stata organizzata la procedura, vale a dire prelievo del rene, sua preparazione sul banco e trapianto. In questo modo è stata risparmiata un'ora di tempo, riducendo così al minimo i minuti in cui il rene non ha ricevuto ossigeno dalla circolazione sanguigna.

Il complesso intervento è stato eseguito oltre che da Sergio Serni, direttore dell'equipe di chirurgia Mini-invasiva e dei Trapianti renali, dai chirurghi Giampaolo Siena, Graziano Vignolini e Vincenzo Li Marzi dell’Azienda Careggi con l’assistenza di Alberto Breda e Lluis Gausa Gascon della Fundaciò Puigvert di Barcellona.

Proprio il robot, ha permesso di rendere meno invasiva l'operazione. Il robot chirurgico, manovrato dal chirurgo mediante una console, attraverso piccoli fori di 8 millimetri nell’addome del donatore, ha consentito infatti di isolare e tagliare con estrema precisione le vene e le arterie del rene per estrarlo da una piccola incisione di 6 centimetri sopra l’inguine. La successiva fase di preparazione del rene ha previsto una valutazione delle sue condizioni, quindi è stato avvolto in ghiaccio sterile, fine come la neve e poi rivestito con una garza sterile. Contemporaneamente la seconda equipe, con l’altro sistema robotico, ha preparato il paziente a ricevere l’organo e quindi ha completato l’ultima fase di trapianto.