Attualità

Tah, presidio per salvare 450 posti di lavoro

Presidio a Firenze e a Pisa contro la decisione di Toscana Aeroporti di vendere il complesso dei servizi per l'assistenza a terra e ai passeggeri

Due presìdi di protesta organizzati dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e UilT si sono tenuti davanti alle prefetture di Firenze e Pisa contro la decisione di Toscana Aeroporti di vendere la società di handling che fornisce i servizi di assistenza presso gli scali toscani.  

“No alla vendita, sì a garantire l’occupazione, il reddito e il futuro ai 450 lavoratori diretti e degli altrettanti dell’indotto. La Regione Toscana non rimanga assente ma intervenga mettendo al centro il buon lavoro e la buona occupazione” questo il messaggio che è stato lanciato dai sindacati.

Le rappresentanze sindacali in una nota congiunta hanno spiegato “Nel peggior anno vissuto dal settore trasporto aereo dal dopoguerra ai giorni nostri Toscana Aeroporti decide di vendere la propria società di Handling ad un acquirente che non vuole rivelare. I lavoratori di questa società e di tutti gli appalti ad essa collegati, circa 750 lavoratori, vivono da qualche giorno nella doppia incertezza: una dettata dalla crisi Covid 19, che da circa un anno li costringe a vivere in cassa integrazione ed a recarsi al lavoro quando il traffico aereo riprende, l'altra dovuta al loro ipotizzato passaggio verso altra società entro il mese di Giugno. Vogliamo risposte certe sulla quantità di servizi su cui Toscana Aeroporti vuole riaffidarli, se la quantità ante Covid o tarati sull’attuale traffico, che in alcuni casi è uguale a zero, con conseguente cessazione del rapporto di lavoro e di qualsiasi ammortizzatore sociale"

"La volontà di cedere la società Toscana Aeroporti Handling dopo che il Consiglio Regionale ha approvato la concessione di un finanziamento pari a dieci milioni di Euro a Toscana Aeroporti rappresenta uno strappo verso la collettività che Noi non possiamo tacere. Troppe cose non ci tornano, troppe le incertezze, troppe le incognite e soprattutto troppo il rischio al quale i lavoratori vengono esposti. Attiveremo tutti i percorsi di informazione e coinvolgimento delle istituzioni a partire dai Comuni di Firenze e Pisa per arrivare alla Regione Toscana e tutte le azioni di mobilitazione e di lotta necessarie per respingere la scelta aziendale” hanno concluso i sindacati.