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La rivoluzione della CO2 per le angiografie

L'ospedale San Giovanni di Dio è tra i pochi in Italia a usare il metodo innovativo che permette di evitare radiazioni e mezzi di contrasto iodati

La nuova metodica utilizzata all'ospedale San Giovanni di Dio ha permesso di ampliare le indicazioni anche per chi è affetto da malattie vascolari che altrimenti sarebbero difficili da operare per l'alto rischio di danno renale postoperatorio. In una nota, la Asl, spiega che Torregalli è l'unico ospedale dell'azienda Toscana Centro e uno dei pochi a livello nazionale a utilizzare il metodo. 

L'anidride carbonica permette, in sostanza, di eseguire le angiografie in altro modo. Iniettata nel sistema circolatorio, infatti, produce una bolla che si espande e occupa il lume del vaso in modo da spingere il sangue in tutte le ramificazioni. Grazie poi a tecniche innovative di analisi digitale dell’immagine è possibile visualizzare l’albero circolatorio attraversato dalla CO2, creando i presupposti per ogni tipologia di trattamento endovascolare. 

 “L’utilizzo della CO2 – ha detto Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento aziendale di chirurgia - ci pone all’avanguardia nella sperimentazione di nuove modalità di eseguire le angiografie. Finora eravamo costretti a ridurre la quantità di mezzo di contrasto iodato al minimo indispensabile fino a costringere il paziente a limitare le possibilità terapeutiche soprattutto in chi è già affetto da malattia renale cronica. L’anidride carbonica come mezzo di contrasto dà ora ai nostri pazienti una grande opportunità e in questo rappresenta una vera e propria rivoluzione ”.