La Fondazione Palazzo Strozzi e la Collezione Maramotti presentano la Mostra “Time for Women! Empowering Visions in 20 years of the Max Mara Art Prize for Women”.
Nello spazio espositivo della Strozzina alla presenza del Direttore Generale della Fondazione Arturo Galansino e della Direttrice della Collezione Maramotti Sara Piccinini nel cuore dell’esposizione dei progetti, per la prima volta riuniti tutti insieme e che le nove artiste vincitrici hanno concepito in seguito alla loro lunga residenza in Italia: pitture, video e sculture che portano a riflessioni su identità, corpo, memoria e società.
Punto centrale è proprio il passaggio e la permanenza in Italia delle artiste. Il Premio, nato dalla collaborazione tra Max Mara, Whitechapel Gallery e Collezione Maramotti, è un premio biennale indirizzato ad artiste che si identificano nel genere femminile e che vengono premiate proprio con una residenza in Italia durante la quale possono dedicarsi a ricerche per la produzione di un loro progetto che verrà poi esposto alla Whitechapel Gallery a Londra e presso la Collezione Maramotti a Reggio Emilia.
“Un Palazzo Strozzi tutto al femminile. Abbiamo concluso la mostra di Helen Frankenthaler adesso al Guggenheim di Bilbao e aperto da poco quella di Tracey Emin Sex and solitude - inizia così Arturo Galansino Direttore generale di Fondazione Palazzo Strozzi - “ e apriamo di nuovo al femminile con le artiste emergenti e presto ospiteranno la mostra dell'artista italiana Giulia Cenci nel nuovo spazio Project Space. Siamo molto soddisfatti e felici della collaborazione con Collezione Maramotti”
“Queste artiste, nel nostro paese, hanno avuto la possibilità di avere delle capacità in più, di migliorare le loro tecniche decidendo poi di rimanere nel nostro paese anche per la realizzazione dei lavori”- sottolinea Sara Piccinini - “Tutte hanno dato una visione del femminile no stereotipata e questo penso che sia un filo rosso che lega tutte queste artiste. Però ciascuna di loro ha avuto un interesse specifico; dalla commedia dell’arte, alla maternità, ai legami familiari, al rapporto tra l’uomo e la natura, al recupero di storie e memorie del nostro paese e i temi sono molto variegati. Le opere sono di proprietà della Collezione Maramotti perchè il premio si conclude a supporto di queste artiste e acquisendo i lavori che loro producono per il premio”
“E’ molto importante vedere come il nostro paese, la nostra identità, il nostro paesaggio, possa essere generatore di linguaggi contemporanei” - prosegue Arturo Galansino - “e queste artiste, nessuna italiana, hanno trovato nel nostro paese degli spunti straordinari per la loro forma comunicativa e per contenuti così contemporanei descritti attraverso le loro opere. Credo che aggiunga ancor maggior risalto all’importanza del premio che viene celebrato a Londra ma che ha una grande identità italiana”
Una mostra che dà spazio alle artiste emergenti contemporanee e che esalta il nostro paese non solo come luogo ispiratore ma come luogo di supporto per la realizzazione delle opere stesse e la ricerca della risorse e del materiale.