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Tav, il piano delle terre di scavo è da rifare

Il ministero dell'ambiente ha chiesto un aggiornamento del piano di utilizzo delle terre di riporto del cantiere per il tunnel dell'alta velocità

L'assessore è stato informato dall'Osservatorio Ambientale Nodo Alta Velocità di Firenze della richiesta arrivata dal ministero al termine dei 90 giorni previsti per l'approvazione del piano di utilizzo delle terre, il Put. 

In una prima versione del piano si proponeva di gestire come rifiuto da trasferire in discarica delle prime terre rimosse per realizzare il tunnel. Poi, in corso d'opera, il piano è stato modificato in modo da considerare tutte le terre di scavo come sottoprodotti e non come rifiuti. Cosa che cambierebbe il loro smaltimento. 

Ora il ministero dell'ambiente ha chiesto di aggiornare il piano in funzione delle specifiche definite dalla Commissione Tecnica e delle modifiche intercorse dal momento della presentazione della richiesta. In particolar modo si chiede di aggiornare il piano alle richieste formulate dal Contraente Generale successivamente alla data di presentazione in merito alla gestione di tutti i materiali provenienti dallo scavo della fresa come sottoprodotto, eliminando così la gestione in regime di rifiuto della prima parte del materiale di scavo della galleria.