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Tassa di Soggiorno nella bufera, Palazzo Vecchio: "E' a totale carico dei turisti"

Totale divergenza di vedute sull'aumento. Albergatori e non solo lanciano l'allarme sulla fuga dei turisti che potrebbero pernottare fuori città

Palazzo Vecchio ha deciso di applicare l'aumento della cosiddetta Tassa di Soggiorno, il contributo che i turisti pagano con il pernottamento in città, è una facoltà concessa dall'articolo 787 della Legge di bilancio sulla base dei dati Istat per le presenze turistiche che superano di 20 volte il numero dei residenti.

L'aumento che potrebbe scattare dal Primo Aprile è stato duramente contestato dagli albergatori di Confesercenti, Federalberghi e Confindustria e tocca tutte le categorie ricettive che offrono una camera in città. L'allarme riguarda le preferenze dei turisti che certo non rinuncerebbero a visitare la città d'arte ma potrebbero dormire fuori, dal Chianti al Mugello fino al Senese o al Valdarno. Questo significa cenare, dormire, fare colazione e nel mezzo visitare Firenze. A tremare dunque sarebbe tutto il pacchetto ricettivo.

La vicesindaca Alessia Bettini e l’assessore al bilancio Giovanni Bettarini alla nota delle categorie hanno risposto “Non graviamo sui fiorentini”.

“Per non gravare sui fiorentini abbiamo deciso di chiedere un contributo ai turisti che visitano la città. Porteremo la delibera sull’imposta di soggiorno nella prossima giunta. La nostra città sta facendo uno sforzo importante sullo sviluppo per le infrastrutture di mobilità e per quelle per il turismo ed un esempio è la Fortezza da Basso con i suoi spazi espositivi e Firenze Fiera. Noi non riteniamo giusto che solo i fiorentini vadano a sostenere lo sforzo che fa una città come la nostra, che ospita turisti in numero di oltre 20 volte maggiore quello degli abitanti, e per questo abbiamo valutato, dopo averne discusso da tempo anche con gli albergatori, l’incremento dell’imposta di soggiorno, che come ricordiamo è a totale carico dei turisti. In questi quattro incontri con le categorie abbiamo illustrato le nostre idee sull’imposta di soggiorno anche alla luce del boom delle presenze turistiche della nostra città e ci siamo impegnati con loro a realizzare alcune misure a partire dalla lotta all’evasione fino alla stagionalità, che ci è stata proposta dagli albergatori stessi, e abbiamo concordato di favorire le presenze di carattere professionale e non prettamente turistiche per 7 giorni anche se non consecutivi”.

Che il contributo sia "a totale carico dei turisti" è proprio l'oggetto del contendere.

Secondo i dati forniti dalle associazioni di categoria "Firenze sarà la più cara d'Italia"

Venezia è a un massimo di 5 euro, ma con il criterio della stagionalità, cioè con importi ridotti nei periodi di minor affluenza, e sconti a seconda delle zone in cui gli hotel sono ubicati; a Roma si pagano 7 euro per i 5 stelle e 6 euro per i quattro stelle, ma per i tre stelle si scende già a 4 euro, che diventano 3 per gli una e due stelle. A Firenze invece le nuove tariffe, annunciate dal Comune durante gli incontri con le categorie economiche, prevedono 3,50 euro per gli alberghi a 1 stella, 4,50 euro per i 2 stelle, 6 euro per i 3 stelle, 7 per i 4 stelle e 8 euro per i cinque stelle. Per l’extra alberghiero 5,50 euro tranne che per le residenze d’epoca a 7 euro.

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